Partendo, così, dalla prima tesi ho deciso di iniziare dall'immagine che personalmente potesse simboleggiare uno spazio vuoto, o meglio proprio il vuoto, in modo da verificarne l'esistenza. La prima foto della mia sequenza, infatti, è completamente nera, scattata al buio. Continuando a fotografare ho deciso di farlo inquadrando lo stesso angolo della mia stanza, aumentando, foto per foto, l'illuminazione, fino ad arrivare alla massima luce che potevo ottenere con tutte le lampade accese. La scelta di sfruttare la luce artificiale che potevo ottenere nella mia stanza, e non i flash della macchina, è data dalla mia volontà di riprodurre ciò che il mio occhio percepiva in quei momenti. Ho cercato di arrivare così, dopo vari tentativi precedenti che mi hanno portato a svalutare la mia seconda tesi ed addirittura la sintesi che volevo creare tra i due concept, una verifica della mia prima tesi. Ci ho provato cercando di far notare che uno spazio vuoto non può esistere, in quanto dietro al buio da me fotografato (e che per me simboleggia il vuoto) si nasconde un angolo della mia stanza.

















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