La mia analisi è partita ragionando sull’esistenza o meno di uno spazio vuoto assoluto. Dalle mie riflessioni è scaturito che lo spazio vuoto in senso assoluto non esiste, poiché noi possiamo immaginare solo ciò che conosciamo, e non avendo mai visto il vuoto come assenza anche del semplice colore bianco, non siamo in grado neanche di immaginarlo. Il massimo del vuoto immaginabile è quindi uno spazio bianco non confinato. Se tale spazio è confinato, diventa uno spazio vuoto da noi percepibile, cioè uno spazio in cui notiamo la mancanza di qualcosa, ma può essere anche uno spazio che è riempito in modo non equilibrato. Si ha in questo caso un duplice effetto: può essere inteso sia come spazio vuoto sia come spazio pieno.
SPAZIO PIENO
Lo spazio pieno è uno spazio circoscritto che è riempito in modo equilibrato. In tal modo esso risulta pieno, anche se non è colmo al limite. Inoltre dalle mie riflessioni è scaturito anche che uno spazio che è stato pieno, anche se svuotato, non sarà mai più vuoto, perché ciò che l’ha riempito lascerà comunque un segno, visibile o anche mentale.
Nota: le foto sono state realizzate con una grande quantità di luce artificiale, in modo da eliminare il più possibile l’ombra dagli oggetto in modo da svuotarli della loro valenza privandoli cosi di una dimensione, in quanto al fine del mio progetto essi non hanno nessuna importanza come oggetti.

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