

















La strada
Osservare la strada, di tanto in tanto, magari con una cura un po’ sistematica.
Applicarsi, fare tutto con calma.
[…] Annotare quello che si vede. Quello che succede di notevole. Sappiamo vedere quello che è notevole? C’è qualcosa che ci colpisce?
Niente ci colpisce. Non sappiamo vedere.
Bisogna procedere più lentamente, quasi stupidamente. Sforzarsi di scrivere cose prive di interesse, quelle più ovvie, più comuni, più scialbe.
[…] Non si è ancora guardato nulla, si è solo scoperto quanto era già stato scoperto da tempo.
Costringersi a vedere più piattamente.
Percepire un ritmo.
[…] Decifrare un pezzo di città, dedurne le evidenze.
[…] Non succede niente, insomma.
[…] Il tempo passa. Bere una birra. Aspettare.
[…]Continuare
Finchè il luogo diventi improbabile.
Nel mio progetto fotografico ho cercato di esprimere attraverso gli scatti il cambiamento che subisce uno spazio col trascorrere del tempo, cercando di annotarne i cambiamenti realizzando una sequenza di scatti nell’arco della giornata ed avendo come soggetti diversi tipi di spazi (i quali assumono dei significati e delle funzioni differenti nell’arco della giornata).
Per esempio uno spazio pubblico, come può essere una piazza o un luogo dove transita molta gente, assume valori diversi a seconda delle ore: alle 9 del mattino sarà pieno di gente che si affretta ad andare al lavoro mentre alle 9 della sera sarà deserto, poiché lo spazio avrà terminato il compito che è stato tenuto a svolgere (per quella giornata almeno).
Al contrario, le case saranno animate di sera, le luci traspariranno dalle finestre e i cortili si riempiranno (soprattutto nelle sere calde d’estate).
Al termine di tutto ciò, ho condensato tutti gli scatti in una singola fotografia che vede sovrapporsi l’intero arco temporale, in maniera tale che questi “appunti” diventino un singolo riassunto dello spazio.
Nessun commento:
Posta un commento